Meditazione

MEDITAZIONE: LO STATO DELL’ESSERE

«La meditazione non è un’evasione

ma un incontro sereno con la realtà»

Thich Nhat Hanh

Quello della meditazione e dei suoi effetti è uno di quelli argomenti che definirei anche fin troppo abusato, di parole.

Di fatto, la meditazione di per sé non esiste. Sono le tecniche per raggiungere (o, quantomeno, per avvicinarsi a) un determinato stato che vengono spesso confuse con l stato in sé.

Già, perché la meditazione è uno stato, una condizione dell’essere, una dimensione della coscienza in cui a dominare il campo è il vuoto. Qualcuno preferisce chiamarlo spazio, altri lo definiscono “potenzialità”.

Io uso spesso una metafora, quella dello spettatore di una rappresentazione che, per quanto coinvolto dalle scene a cui assiste, resta sempre consapevole di non essere protagonista di quello spettacolo e dunque di non poter essere in alcun modo direttamente colpito da quanto accade.

Un’altra definizione dello stato che si genera a fronte della pratica è quello di “ricarica” o “stand by”. In sostanza, ciò che si ricarica entrando in stand by sono le energie della mente che, fosse anche per un solo istante, sospende le proprie attività fluttuanti, le mette in pausa, appunto.

Lo stato di coscienza che chiamiamo meditazione è dunque un obbiettivo unico, simile a chiunque in termini di esperienza. E bada bene che ho scritto simile. non identico.

Le tecniche utilizzate per attivare questo stato, invece, sono davvero tante. E qui è fondamentale saper scegliere, adottare quelle che ci rendono l’esercizio più interessante. Ma anche essere seguiti da una istruttore che sappia di cosa si tratta, che abbia vissuto l’esperienza su di sé e che davvero abbia maturato la volontà di trasmettere le tecniche a beneficio di chi lo richiede, senza per questo anticipare i tempi o indirizzare l’esperienza in una direzione o nell’altra.

Ciascuno ha i propri tempi e, soprattutto, ha il diritto di fare la propria esperienza personale, diversa dagli altri proprio perché colorata dall’originalità della persona che la vive.

Sì, Lucia, ma alla fine a che serve meditare?

Se ti dico che lo scopo della meditazione non è altro che la meditazione stessa, mi dai della “proto-paragura”. E non hai tutti i torti.

Allora, ti dico che allenarti con le tecniche di meditazione ti aiuta a conoscerti meglio. E ti dico che più ti conosci e meglio ti relazioni con gli altri.

E poi, ti dico anche che se le tue relazioni con gli altri sono soddisfacenti, tu vivi più serenamente.

Poi, oh, se questo ti sembra niente e se la serenità è una costante della tua vita, allora ti dico che condividere questa condizione con gli altri, praticando insieme, è un ottimo modo per aumentare la tua autostima.

E comunque, alla fine dei conti, la meditazione è una condizione generata da un atto pratico, non certo dalle montagne di teorie che le girano intorno. E io ho anche pure troppo.

I miei corsi di meditazione e mindfulness ripartono mercoledì 27 settembre 2023 dalle 19,15, in presenza e online.

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